Aggiornato il 5 Aprile 2020 da Irena Domingo
Un museo che consiglio di visitare è il museo Fabergé di San Pietroburgo, un piccolo ed elegante museo che espone i gioielli preferiti degli zar, tra cui spiccano le famose uova di Pasqua. Si trova nel centro della città in un bel palazzo del XVIII secolo recentemente restaurato. In questo articolo ti spiego tutto su questo piccolo gioiello di museo.
INDICE
1. Un piccolo gioiello di museo
Un museo che consiglio di visitare a San Pietroburgo e che di solito passa inosservato dai turisti è il Museo Fabergé, forse perché si tratta di un museo abbastanza recente (è stato inaugurato nel 2013). Il fatto è che di solito si rivela una gradita sorpresa per tutti coloro che lo visitano.
Si trova in pieno centro a San Pietroburgo, nel canale Fontanka, molto vicino al Viale Nevsky e puoi percorrerlo in poco più di un’ora.
Si tratta di un museo privato che ospita alcune delle famose uova Fabergé, le uova di Pasqua più care del mondo; sono degli straordinari pezzi di oreficeria russa del XIX secolo e dei primi decenni del XX secolo.
Puoi comprare i biglietti lo stesso giorno della visita, non vale la pena comprarli online, dato che non si tratta di un museo di massa come l’Hermitage.
In questo articolo ti spiego tutto sulle uova Fabergé e sulla visita a questo piccolo ma elegante museo che, ti assicuro, ti piacerà molto.
2. Un po’ di storia sulle uova Fabergé
Peter Carl Fabergé (San Pietroburgo, 1846 – Losanna, Svizzera 1920) è stato il gioielliere più famoso ed emblematico della Russia e creatore delle uova Fabergé.
Ha iniziato in un laboratorio familiare di San Pietroburgo nel 1870, facendosi presto un nome nell’oreficeria. Dal 1885 ha lavorato per la corte imperiale russa dei Romanov, anche se ha realizzato prodotti anche per altri reali europei.
L’origine delle uova Fabergé
Nella Pasqua russa c’è una tradizione centenaria di colorare le uova a mano e portarle in chiesa per farle benedire per poi regalarle ad amici o parenti.
Tra le più alte sfere della società di San Pietroburgo si era sviluppata l’abitudine di presentare i regali di Pasqua ornati di gioielli. In questo modo l’Imperatore Alessandro III ha avuto l’idea di commissionare la creazione di un uovo di Pasqua speciale come sorpresa per l’Imperatrice. Così è nato il primo uovo di Pasqua imperiale, nel 1885.
Questo primo uovo era completamente bianco fuori, come un uovo di gallina, ma all’interno conteneva un tuorlo d’oro, il quale si apriva a sua volta per rivelare una gallina d’oro, che al suo interno conteneva piccoli gioielli della corona imperiale che, sfortunatamente, sono andati persi.
Il regalo piacque talmente tanto all’Imperatrice, che suo marito decise di commissionare a Fabergé un uovo ogni anno, ad un’unica condizione: che l’uovo contenesse una sorpresa (diciamo come gli ovetti Kinder dei bambini di oggi).
Queste uova commemoravano fatti importanti della vita e del governo della famiglia Romanov. Era così complicato farli che la loro elaborazione poteva richiedere un anno con una squadra di 3 artigiani altamente qualificati e che dovevano mantenere il segreto sul contenuto delle uova.
Alessandro III regalò un uovo ogni anno a sua moglie, l’Imperatrice Marija Fëdorovna. Quando Alessandro III morì, la tradizione continuò, dal 1895, da suo figlio Nicola II che regalava un uovo all’anno sia a sua moglie, l’Imperatrice Aleksandra Fëdorovna, sia a sua madre, l’Imperatrice vedova Marija Fëdorovna.
La tradizione delle uova imperiali finì nel 1917 con la Rivoluzione Russa e l’assassinio di tutta la famiglia Romanov.
Dopo la Rivoluzione Russa, i bolscevichi nazionalizzarono la Casa di Fabergé e la famiglia Fabergé fuggì in Svizzera, dove Peter Carl Fabergé morì nel 1920. I palazzi furono saccheggiati e suoi tesori vennero spostati nell’Armeria del Cremlino su ordine di Vladimir Lenin.
In un tentativo di acquistare più valuta, Joseph Stalin vendette molte delle uova nel 1927. A partire dalla Seconda Guerra Mondiale iniziarono ad essere messi all’asta in diversi luoghi fuori dall’Unione Sovietica.
Quante uova Fabergé sono state fabbricate e dove si trovano attualmente?
Esistono 69 uova catalogate, create tra il 1885 e il 1917 (anno della Rivoluzione Russa), dei quali 8 sono scomparsi. Delle 69 uova, 52 sono stati commissionati dalla famiglia imperiale, motivo per cui si conoscono come uova imperiali.
Attualmente 10 uova imperiali si trovano nell’Armeria del Cremlino e 9 nel Museo Fabergé di San Pietroburgo. 5 uova si trovano nel Museo delle Belle Arti in Virginia (Stati Uniti). Come curiosità, la regina di Inghilterra ha 3 uova imperiali. Il resto si trova sparpagliato in diversi musei e collezioni private.
In pieno XX secolo il prezzo che raggiunsero le uova Fabergé iniziò ad essere astronomico. Alcune delle uova Fabergé erano stimate con un prezzo di 30 milioni di euro, convertiti al cambio attuale.
Qualche anno fa è stata ritrovata negli Stati Uniti una di queste uova scomparse. Un rivenditore di metallo usato aveva comprato l’uovo in un mercatino dell’usato in un paesino del Midwest, negli Stati Uniti, per 13.300 dollari. La sua intenzione era quella di farci qualche soldo fondendo il metallo. Nessuno voleva comprare l’uovo, pensando costasse troppo, e il rivenditore lasciò l’uovo per diversi anni in casa sua, pensando a cosa poterci fare.
Un giorno, nel 2012, cercò su Google “uovo” e “Vacheron Constantin”, il nome dell’orologio che vi è all’interno, scoprendo che aveva fra le mani un’opera d’arte stimata 24 milioni di euro.
3. Il Museo Fabergé
Il Museo Fabergé, di proprietà privata, è stato inaugurato il 19 novembre 2013 nel Palazzo Shuvalov dalla Fondazione Link of Times, entità di carattere storico e culturale creata dal multimilionario russo Viktor Vekselberg.
Malcolm Forbes, il multimilionario ed editore della rivista Forbes, è riuscito a riunire durante la sua vita (1919-1990) la maggior collezione di uova Fabergé: nove uova e altri 180 oggetti circa di Fabergé. I suoi eredi volevano mettere all’asta la collezione nel febbraio 2004. Tuttavia, prima che iniziasse l’asta, la collezione venne acquistata per intero da Viktor Vekselberg.
In un documentario del 2013 della BBC, Vekselberg rivelò di avere speso poco più di 100 milioni di dollari per l’acquisto delle nove uova Fabergé. Afferma di non averli mai esposti in casa e di averli acquistati per la loro importanza nella storia e nella cultura russe e perché crede che siano i migliori pezzi d’arte di gioielleria al mondo.
Inoltre, ha acquistato i gioielli Fabergé da altri proprietari e ha trovato pezzi in Europa, Asia e America. In totale ha acquistato più di 4.000 articoli di qualità, della Casa Fabergé o di altre collezioni, che erano spesso originariamente appartenuti corti reali europee.
Il Palazzo Shuvalov, sede del museo
Il Museo Fabergé si trova nel Palazzo Shuvalov, con una posizione molto centrale (Terrapieno del fiume Fontanka, 21). Si trova accanto all’arteria più famosa di San Pietroburgo, il viale Nevsky, molto vicino al ponte Anichkov e sulle rive del fiume Fontanka (o meglio, canale), di fronte alla Biblioteca Nazionale Russa, la seconda del paese per importanza dopo la Biblioteca Statale, che si trova a Mosca.
La stazione metro più vicina è Gostiny Dvor. Da lì si arriva in circa 10 minuti camminando sul Viale Nevsky. Altre stazioni della metro vicine sono Mayakovskaya o Ploshchad Vosstaniya. A circa 15 minuti a piedi.
Ci sono anche autobus (7, 24, 27 y 128) o il filobus in tutto il viale Nevsky, che ti porteranno al museo.
Il Museo Fabergé si trova, come dicevo, nel Palazzo Shuvalov, un elegante palazzo in stile neoclassico che si trovava in rovina e che il governo locale aveva appaltato alla Fondazione Link of Times per 49 anni.
Nel 2006 sono iniziati i lavori, una ristrutturazione integrale dell’edificio, per adattarlo come museo. I lavori sono terminati nel 2013, anno di inaugurazione del Museo Fabergé.
La verità è che il prezzo dell’entrata viene ammortizzato già solo con la vista di questo superbo palazzo.
Dispone di un’area di circa 4.700 m2. L’inversione finanziaria è stata molto grande, sia per acquisire la squisita collezione Fabergé, sia per riabilitare il Palzzo Shuvalov.
Per quanto riguarda la sua storia, è stato costruito inizialmente alla fine del XVIII secolo in quelli che erano i limiti della città in quel momento. Ha avuto diversi proprietari collegati alla nobiltà di San Pietroburgo. Nella Prima Guerra Mondiale è stato un ospedale per i feriti, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale, con l’assedio a Leningrado, ha subito ingenti danni.
Cosa vedere nel Museo Fabergé
La biglietteria si trova non appena si entra, a sinistra. Dovrai lasciare zaino e cappotto all’entrata. Le misure di sicurezza sono più che giustificate dato l’elevato valore dei pezzi esposti.
Salendo per la Grande Scala si arriva al piano superiore, dove si trova la collezione del museo.
Dei 4.000 pezzi che ospita il museo, circa 1.500 sono della casa Fabergé, che fanno sì che il Museo Fabergé ospiti la maggior collezione di opere Fabergé del mondo. Tra questi 1.500 pezzi spiccano le 9 uova imperiali e le 6 uova non imperiali.
Tutta la collezione può essere vista in 10 sale, che si trovano al piano superiore. Alcune delle sale hanno nomi di colori e spiccano per le tonalità abbinate al loro nome: la rossa, la blu, la dorata o la bianca e blu.
La sala rossa è dedicata alla valuta russa; quella dorata principalmente ai regali degli zar, mentre vi sono altri spazi più concentrati sulla porcellana, gli smalti, il vasellame e, persino, quadri, sculture in pietra, portasigarette o icone russe.
Ma il “gioiello della corona” è, senz’ombra di dubbio, la sala blu, che contiene le uova di Pasqua imperiali, soprattutto regali degli zar alle loro spose e imperatrici o a Marija e Aleksandra Fëdorovna, ognuno con la propria storia, nome e caratteristiche.
Alcune delle uova di Pasqua più importanti esposte sono:
- Il primo uovo di Gallina (1885), di cui ti ho parlato precedentemente.
- L’uovo della Resurrezione (1890). Fatto con quarzo ialino, rappresenta Gesù che esce dal sepolcro. Si è speculato che fosse la sorpresa andata perduta dell’uovo del Rinascimento.
- L’uovo del Rinascimento (1894). Uovo di agata con gioielli che includono diamanti. Posizionato orizzontalmente, è andata perduta la sorpresa che racchiudeva al suo interno.
- L’uovo di Rosebud (1895). In stile neoclassico, si apre come una caramella. Decorato con i simboli dell’amore e con i nastri del matrimonio.
- L’uovo dell’Incoronazione Imperiale (1897). In oro con smalto translucido di colore giallo. Ha come segreto il carro dell’incoronazione di Nicola II e sua moglie.
- L’uovo dei Gigli della Valle (1898). Stile art noveau con i fiori preferiti di Aleksandra Fëdorovna. Incorpora in alto i ritratti in miniatura dell’imperatore e delle sue due figlie maggiori.
- L’uovo di Gallina Kelch (1900). Commissionato dal multimilionario Alexander Kelch a sua moglie Barbara. Smalto color rubino dorato con fascia di diamanti brillanti. La sorpresa principale è una bella gallina.
- L’uovo della Duchessa di Marlborough (1902). È di quelli più grandi. Ispirato a un orologio di Luigi XVI con disco girevole. È stato commissionato da uno statunitense.
In questo video del Canale YouTube del museo, puoi apprezzare meglio queste opere d’arte:
Bisogna dire che esiste anche un altro Museo Fabergé, che si trova in Baden-Baden (Germania). È stato inaugurato nel 2009 dal collezionista di arte russo Alexandr Ivanov, ma ospita solo un uovo di Pasqua imperiale, l’uovo di Abete di Carelia, e il resto della collezione non è né tanto grande né tanto prominente come quella di San Pietroburgo. Né molto meno.
Orari, prezzi e informazioni pratiche
Il museo apre da lunedì a domenica dalle 10:00 alle 20:45 e si può visitare in poco più di un’ora. I biglietti possono essere acquistati in biglietteria (solo per il giorno della visita) o via internet (dopo dovrai cambiarli in biglietteria). Non vale la pena acquistarli via internet, dato che non è un museo in cui va molta gente.
L’entrata costa 450 rubli. Entrata gratuita con la St. Petersburg CityPass.
Ci sono audio guide disponibili (250 rubli) e la possibilità di effettuare visite guidate in inglese. Puoi anche prenotare un tour privato in italiano o altre lingue tramite la piattaforma GetYour Guide.
Il museo dispone anche di una piccola caffetteria al piano terra dove si può mangiare e un gift shop.
Dopo la visita puoi mangiare sul viale Nevsky, che dispone di una grande varietà di ristoranti, di cucina elaborata o fast food, sia russi che americani. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Un’altra opzione che consiglio è quella di arrivare al Museo Fabergé in crociera attraversando i canali di San Pietroburgo. C’è anche un imbarco o molo proprio lì, con il nome del museo e che è stato inaugurato nel 2016.
Spero che questo articolo ti sia servito per organizzare la tua visita a questo piccolo ma prezioso museo